altri sapori | parte 01

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ALTRI SAPORI ENTRA NEL MERCATO

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di Cristina Volpato

Grazie all’idea e alla disponibilità di Don Florindo (parroco di Cave n.d.r.) ed alla collaborazione dei nostri volontari pensionati, ogni mercoledì mattina è partito l’appuntamento fisso del banchetto di ‘’Altri Sapori’’ al mercato dei produttori a Km 0 che si tiene vicino alla chiesa di Cave. La nostra avventura è iniziata a settembre un po’ timidamente, in quanto per noi il mercato costituiva un mondo nuovo e non sapevamo se la nostra presenza avrebbe richiamato la simpatia della clientela ed il consenso degli altri venditori. Siamo stati, invece, piacevolmente sorpresi poiché, fin dal primo giorno, chi gestisce gli altri banchi ci ha accolto molto benevolmente, aiutandoci a trovare lo spazio più adeguato per esporre i nostri prodotti, mettendoci a nostro agio e dandoci anche dei preziosi consigli su come sistemare la nostra postazione.

Inoltre, all’interno del mercato, tra tutti i venditori si respira una atmosfera amichevole e di aiuto reciproco, si condividono i momenti di lavoro e qualche volta ci si scambiano pareri e anche battute divertenti.  

La soddisfazione più grande però, ci viene dai clienti che hanno dimostrato di apprezzare la nostra presenza: avvicinandosi al banchetto, osservando le varie tipologie di merce, chiedendoci informazioni sugli ingredienti e la provenienza dei prodotti, ascoltando i nostri consigli sul tipo di articolo da acquistare in base alle loro preferenze ed abitudini.

Alcuni clienti poi, ritornano contenti confermandoci la qualità di ciò che hanno acquistato e richiedendo e comprando lo stesso prodotto a cui si sono affezionati.

Abbiamo così imparato a riconoscere più specificatamente quali sono gli articoli principalmente richiesti e quali sono le esigenze degli acquirenti, in modo da far sempre trovare esposto e a disposizione ciò che più preferiscono.

Grazie al banchetto del mercoledì e grazie a Don Renato che con i suoi fantastici video sulla nostra attività ci ha fatto una notevole campagna pubblicitaria, siamo così riusciti ad incrementare le nostre vendite, a far conoscere maggiormente la nostra Bottega e ad allargare il bacino della nostra clientela.

Tutto questo ci ha dato una motivazione in più per continuare questa bella esperienza, che speriamo, nel tempo, diventi sempre più proficua e possa coinvolgere altri volontari. 

Vi aspettiamo quindi numerosi, oltre che in negozio con i consueti orari di apertura

giovedì, ore 16.00 | 19.00  NEGOZIO
venerdì
, ore 16.00 | 19.00  NEGOZIO
sabato
, ore 09.00 | 12.00  NEGOZIO

anche al mercato attorno alla chiesa di Cave
tutti i mercoledì (pioggia permettendo) 

mercoledì, ore 08.30 | 12.30
MERCATINO vicino alla CHIESA

per provare ed acquistare i prodotti del Commercio Equo o anche solo per fare quattro chiacchiere in compagnia.


PER UNA ECONOMIA PIÙ UMANA

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di Massimo Ravarotto

Mi ha fatto riflettere un articolo comparso in internet, in cui l’inchiesta di un giornalista, ha messo in evidenza come e se la guerra tra Ucraina e Russia sia la vera responsabile dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, che sta mettendo in serie difficoltà numerose famiglie. È palese, ai più, che vi è in atto una speculazione che approfitta del momento per arricchire i pochi a danno di molti.

Ma chi sono questi pochi? Il 70 % delle materie prime agricole globali (cereali, riso, olio di palma ed altri) sono con­ trollate da tre multi­ nazionali statunitensi ed una olandese. Sono loro che influenzano i mercati agendo sulle forniture commerciali. Sono responsabili della riduzione del 75% della biodiversità e con essa la deforestazione, a vantaggio delle monocolture a loro care. Ci sono poi altre quattro multinazionali tutte Europee che controllano il 60% delle sementi a livello globale, compresi i fitofarmaci, facendo il bello ed il cat tivo tempo sui contadini dell'intero pianeta.

Un altro capitolo si apre con la produzione e la distribuzione del prodotto finito. Entrano in gioco multinazionali come Nestlè, Mondelez, Coca Cola o privati, banche e gruppi finanziari, fino alla grande distribuzione con Walmart, Lidl, Carrefur (per citarne alcune). 

Ma cosa possiamo fare noi piccoli consumatori, in balia di questi giganti che si arricchiscono in modo sproporzionato, influendo sulle scelte politiche dei nostri paesi, manipolandoci con campagne pubblicitarie fatte di mezze verità, lasciandoci da soli a dover fare i conti con il nostro vivere quotidiano, con che criterio scegliere che cosa è necessario e cosa non lo è, cosa acquistare e dove acquistare?

Ci invitano al risparmio sull'uso del  riscaldamento e dell'energia elettrica, cosa che la maggior parte di noi fa già da tempo.

Allora penso
  • al Commercio Equo e Solidale e al suo messaggio di giustizia ed equità
  • alla finanza etica
  • al mercato a km zero
  • al commercio rionale,
  • alla maggior diffusione delle energie rinnovabili come risposta ai problemi di ogni giorno.
  • alla nostra libertà di scelta. 
Noi con il nostro stile di vita, quando acquistiamo un prodotto, votiamo quale sistema sostenere. Il Commercio Equo e Solidale è una alternativa praticabile per invertire la rotta del controllo di pochi sulla pelle di molti, per  un'economia umana. 

PER SAPERNE DI PIU'


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